La Sezione Edili Aniem di Confapi Matera, congiuntamente alle altre Associazioni di Categoria, ai Sindacati e ai Professionisti Tecnici, raccogliendo l’invito del Tavolo Nazionale della Filiera delle Costruzioni, ha avviato a livello territoriale un’iniziativa sul tema del blocco della cessione dei crediti e dei crediti incagliati.
È stata, quindi, inviata una lettera al Prefetto di Matera, Sante Copponi, al Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, e al Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, per spiegare alle Istituzioni quanto gravi saranno le conseguenze sui territori nel caso in cui non si proceda rapidamente a trovare una soluzione concreta, come quella dell’utilizzo degli F24, a questo gravissimo problema che affligge le nostre imprese, i professionisti e le famiglie.
L’occasione si presta anche per condividere l’importanza di una politica di sostegno all’efficientamento energetico e sismico del nostro patrimonio immobiliare, di strumenti quali la cessione del credito e lo sconto in fattura e per far comprendere quale sia il reale effetto dei bonus sull’ambiente, sui consumi energetici e sul PIL.
L’iniziativa congiunta è stata presa da Confapi Aniem, AGCI, Confartigianato, Cna, Confcooperative, Casartigiani, Legacoop, Rete Professioni Tecniche, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil.
“Abbiamo segnalato alle Istituzioni – dichiara il Presidente della Sezione Edili Aniem di Confapi Matera, Mario Bitonto – che il decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 16 febbraio sulla cessione dei crediti interrompe improvvisamente e inaspettatamente la cessione dei crediti e lo sconto in fattura e non risolve il problema dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi. Secondo le stime del Governo si tratta di 19 miliardi di euro già maturati che, se non pagati, mettono a rischio 90.000 cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane in corso in tutta Italia. Una vera e propria bomba a orologeria che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese”.
“La prima emergenza è certamente lo sblocco dei crediti pregressi, per il quale bisognerebbe almeno prevedere un intervento di acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza; ma soprattutto consentire immediatamente agli istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie”. “Abbiamo quindi chiesto un incontro al Prefetto e ai Presidenti della Regione e della Provincia, per una valutazione congiunta degli effetti che il Decreto-Legge n. 11/2023, nella sua attuale articolazione, potrebbe avere sul nostro territorio qualora non venissero tempestivamente prese dal Governo le necessarie misure di sblocco dei crediti incagliati e di programmazione del sostegno alla riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare italiano per i prossimi anni”.