Penalizzate le imprese locali nonostante la firma del Protocollo d’intesa 2021
L’aggiudicazione a un’impresa lombarda dell’appalto per i servizi di vigilanza dell’Eni in Basilicata (Lotto Sud Basilicata) presenta criticità legate a motivi di opportunità politico-sindacale e sociale, che Confapi Matera espressamente richiama.
Infatti, dopo un iter durato 9 mesi, la gara ha premiato un’azienda del Nord senza tenere nella dovuta considerazione il protocollo d’intesa sottoscritto a maggio 2021 tra Eni, Regione Basilicata, sindaci dei Comuni della Val d’Agri, sindacati e associazioni imprenditoriali.
Tale protocollo, com’è ampiamente noto, prevede la valorizzazione dell’imprenditoria locale, la promozione della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare, l’impegno di Eni a favorire lo sviluppo socioeconomico del territorio, la tutela dell’occupazione locale, il tutto con riferimento alla responsabilità sociale di Eni nei confronti delle comunità locali.
Con la firma del protocollo – precisa Confapi Matera – si è inteso tutelare le aziende e i lavoratori del territorio, introducendo un meccanismo di scoring model nei cambi d’appalto, con punteggi premianti. Nella discussione tra Eni e parti sociali, dunque, sono stati posti regole e principi a tutela dei lavoratori e delle aziende lucane che hanno investito per qualificarsi e accreditarsi con Eni proprio per essere maggiormente competitive e svolgere un ruolo da protagonisti e non da meri subappaltatori. L’esito di questa gara, invece, mortifica lo spirito del protocollo.
Ci appelliamo anche al senso di responsabilità delle Organizzazioni Sindacali, che nel recente passato si sono giustamente battute per la salvaguardia di singoli lavoratori lucani e che adesso chiamiamo a fare fronte comune per la tutela di ben più numerose maestranze.
È importante sapere che l’azienda uscente ha svolto i servizi di vigilanza per conto di Eni impiegando personale residente nei Comuni della Val d’Agri e ricorrendo a una catena di approvvigionamento esclusivamente locale, ai sensi del principio della sostenibilità secondo la richiamata formula del “chilometro zero”.
Tale situazione – conclude Confapi Matera – penalizza ancora una volta le aziende locali che investono in Basilicata e che devono accontentarsi dei subappalti, e premia imprese provenienti da fuori regione che non hanno certo la prerogativa e l’aspirazione di tutelare il territorio.