All’inizio del nuovo anno il Presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, traccia un quadro sintetico delle prospettive future.
Il primo semestre del 2023 è stato positivo – dichiara De Salvo – ma poi c’è stato un rallentamento. Adesso ci attendiamo un primo quadrimestre del 2024 ancora incerto e debole. Auspichiamo che si attenui la stretta monetaria per permettere alle imprese di tornare a investire e crescere. Con l’inflazione in calo, infatti, non ha più senso per la BCE tenere alti i tassi, cosa che poteva andare bene con l’aumento esponenziale dei prezzi nei mesi scorsi.
La priorità in questo periodo è la carenza di manodopera, che sta diventando una vera e propria emergenza. Ogni 10 offerte di lavoro ne riusciamo a coprire solo 4. Crediamo che il Governo dovrebbe mettere al centro della propria azione questa problematica. Pensiamo che si debba agire su due binari: formazione e digitale. Cioè bisogna fare in modo che le aziende abbiano la possibilità di formare i giovani e bisogna spingere sul digitale.
Il Presidente di Confapi nazionale, Cristian Camisa, ha lanciato una provocazione. Creare una sorta di servizio civile di tre o sei mesi per i ragazzi che non proseguono il percorso di studi e non cercano lavoro, i cosiddetti Neet, pagato in parte dallo Stato e in parte dalle aziende stesse. Questo ci consentirebbe di ridurre la disoccupazione e darebbe alle aziende la possibilità di formare nuova manodopera qualificata. I giovani oggi vedono la piccola e media industria come un settore molto attrattivo, per non sprecare questa opportunità dobbiamo saper innovare.
Altre modifiche importanti riguardano il PNRR e il Superbonus. Quanto al primo le modifiche che il Governo ha ottenuto, soprattutto l’integrazione del piano Transizione 5.0 all’interno del capitolo sul Repower Eu, vanno nella direzione che avevamo auspicato. Adesso ci auguriamo che venga potenziato lo strumento del credito d’imposta, un modello semplice e intuitivo, già conosciuto dai nostri imprenditori.
Riguardo al Superbonus riteniamo che una proroga di due o tre mesi sia necessaria, al fine di evitare il fallimento delle aziende e il proliferare di contenziosi. La mancata proroga metterebbe a rischio migliaia di cantieri e determinerebbe effetti devastanti sia sul fronte economico che occupazionale, coinvolgendo non solo le imprese, ma anche tutta la filiera e le figure professionali coinvolte nei lavori di efficientamento energetico e di riqualificazione del patrimonio immobiliare.
Eppure, il 2024 – conclude il Presidente di Confapi Matera – offre interessantissime opportunità per il sistema imprenditoriale. Oltre ai lavori del PNRR, infatti, partirà la nuova programmazione regionale 2021-2027, su cui si ripongono fondate speranze. Ci sarà anche la ZES unica del Mezzogiorno, in cui crediamo meno e, per le aziende esportatrici, la Zona Franca Doganale in Valbasento, utile strumento per chi opera sui mercati esteri.