Il Presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, torna sull’argomento della ZES Unica, che prenderà il via dal prossimo 1° gennaio, per evidenziare i rischi che si celano dietro l’allargamento a tutto il Mezzogiorno della Zona Economica Speciale.
È positivo – commenta il Presidente De Salvo – che tutta la Basilicata rientri nella ZES, superando in tal modo la perimetrazione che aveva lasciato scontente numerose imprese e ricomprendendo soprattutto la fascia ionica metapontina che notoriamente è un’area dalle grandi potenzialità.
Attenzione però – mette in guardia De Salvo – alle differenze e criticità che la Basilicata sconta rispetto alle regioni confinanti, soprattutto in ordine a due questioni: il divario infrastrutturale e gli aiuti di Stato.
Bene ha fatto il Presidente Vito Bardi a invocare una crescita omogenea di tutta la regione, finora compromessa dalla carenza di infrastrutture della mobilità. Se è da più di 20 anni che si parla di ammodernare la strada statale 7 che collega Matera a Potenza e alle aree interne; se Matera non è collegata alla rete ferroviaria nazionale; se il metapontino anela da anni di disporre di una struttura aeroportuale; se l’area industriale di Jesce è raggiungibile attraverso una via eufemisticamente chiamata strada, come si può parlare di sviluppo?
Al gap infrastrutturale il Presidente De Salvo aggiunge la questione della Carta degli Aiuti a finalità regionale, che vede la Basilicata ricevere aiuti inferiori di 10 punti percentuali rispetto alle vicine Puglia, Campania e Calabria, creando così un divario competitivo che abbiamo più volte chiesto di colmare attraverso una deroga della Commissione Europea. Da un lato, infatti, si parla di ridurre le disparità, contrastare lo spopolamento, contribuire alla transizione verde e digitale, dall’altro si crea una disparità di trattamento tra aree industriali di territori contermini.
Sul tema vorremmo la medesima attenzione da parte della Regione, visto che da un anno e mezzo il nostro grido d’allarme è rimasto inascoltato. A questo punto auspichiamo un intervento dell’Assessore Michele Casino, attento alle esigenze del territorio, per superare il gap degli aiuti.
Un’altra criticità della ZES Unica – dichiara il Presidente di Confapi Matera – è quella dell’accentramento a Roma dello sportello unico digitale e della perdita di un riferimento sul territorio, soprattutto per le imprese di minori dimensioni.
Per non parlare di cosa accadrà agli sportelli unici delle pubbliche amministrazioni, che dovranno rinunciare alle proprie competenze per i procedimenti amministrativi e che già oggi per alcune autorizzazioni in materia ambientale incontrano difficoltà. Il rischio è la lentezza nelle decisioni, altro che snellimento burocratico.
È positivo, invece – conclude De Salvo – che sia stato superato il requisito della novità per gli investimenti immobiliari, consentendo l’acquisto e la ristrutturazione di capannoni esistenti.