Casa delle Tecnologie Emergenti, la Sezione Unimatica Confapi incontra l’Amministrazione Comunale per il coinvolgimento delle imprese locali
Una delegazione di imprenditori aderenti alla Sezione Unimatica di Confapi Matera, guidata dal presidente Sante Lomurno, è stata ricevuta ieri presso la sede municipale dal vicesindaco di Matera con delega all’Innovazione, Alberto Acito, per un incontro sulla Casa delle Tecnologie Emergenti (CTEMT), il progetto dell’Amministrazione Comunale per l’applicazione in ambito urbano delle tecnologie innovative.
La Sezione Unimatica, che rappresenta buona parte delle imprese lucane operanti nei settori dell’ICT, dell’informatica e dei servizi avanzati, ha chiesto al vicesindaco un coinvolgimento concreto delle piccole e medie imprese locali nel progetto, richiedendo precise garanzie sulle ricadute dell’attività dei laboratori e dei processi di formazione e trasferimento tecnologico. Le imprese, infatti, riconoscono la validità del progetto, considerandolo una svolta fondamentale per una crescita reale del tessuto produttivo e culturale del territorio, che non può in alcun modo essere disatteso.
Internet delle cose, blockchain, robotica, 5G, 3D, video-capture, intelligenza artificiale e le altre applicazioni della Casa delle Tecnologie Emergenti, porteranno sicuri benefici all’intero sistema imprenditoriale. Tuttavia, le attività di produzione, installazione e consulenza non dovranno essere appannaggio soltanto dei grandi players del settore, ma coinvolgere appieno anche le Pmi locali, che sono in possesso di tutte le capacità necessarie.
Soddisfazione è stata espressa al termine dell’incontro dal presidente di Unimatica Lomurno per l’impegno assunto dal vicesindaco Acito di creare una partnership col sistema imprenditoriale locale per costituire un tavolo di governance che preveda il coinvolgimento delle Pmi in tutte le fasi attuative, rispettando gli obiettivi del progetto CTEMT.
Nel prossimo autunno partiranno le gare d’appalto per l’affidamento dei servizi e Unimatica Confapi ha chiesto che esse si svolgano con procedure aperte e senza affidamenti diretti, nel pieno rispetto del principio della trasparenza, valorizzando ove possibile le aziende e le professionalità locali, che vigileranno sulla qualità e sulle ricadute dei risultati attesi.