Salone del Mobile di Milano “light”, le imprese disertano Meglio prepararsi all’edizione del 2022
Dopo la cancellazione dell’edizione 2020 del Salone del Mobile di Milano a causa del Covid, anche quest’anno la più importante fiera internazionale di settore rischia di andare deserta.
La stragrande maggioranza delle aziende del mobile imbottito aderenti a Confapi Matera dichiara di non voler partecipare al Salone, previsto in edizione ligth dal 5 al 10 settembre, anziché come al solito nel mese di aprile.
Le motivazioni sono chiare: in primo luogo, trovandoci nell’incertezza più totale, non ci sono i tempi tecnici per predisporre lo stand entro fine luglio, non considerando il mese di agosto e dovendo contattare le aziende di montaggio senza neanche conoscere i metri quadri assegnati.
Inoltre, è praticamente certa l’assenza della maggior parte dei buyers asiatici, visto che i cinesi non possono espatriare prima del 31.12.2021 e degli indiani neanche a parlarne. L’Asia rappresenta il 60% circa del Salone. Anche i russi non si muoveranno prima della fine dell’anno, mentre gli americani non vengono già da qualche anno. Per diversi Paesi, infine, è prevista la quarantena all’ingresso in Italia.
Meglio, dunque, prepararsi per affrontare al meglio l’edizione del 2022, quando si spera di poter vedere ritornare i buyers asiatici, americani e russi. L’Ente Fiera ha intenzione di tenere ugualmente la manifestazione per una serie di motivazioni, ma per le imprese quest’anno sarebbero soldi buttati – sostiene la maggioranza degli operatori.
Attenzione però – fa notare un imprenditore del settore – perché chi non partecipa quest’anno rischia di perdere l’acconto già versato, ma soprattutto perde l’opzione sullo spazio espositivo per il prossimo anno. Una condizione capestro che alla fine potrebbe convincere più di qualcuno a partecipare al Salone a settembre.
Certo l’assenza della maggior parte compratori asiatici è un grosso handicap per la fiera – sostiene il presidente della Sezione Legno-Arredamento di Confapi Matera, Cosimo Muscaridola -, considerato che gli operatori italiani che guardano con enorme interesse all’immenso mercato dell’Asia. Tuttavia, se anche i grossi players del Nord Italia hanno dubbi sulla partecipazione, un motivo ci sarà.
Per quanto riguarda il problema sanitario – prosegue il presidente Muscaridola – si spera che a settembre gli italiani siano quasi tutti vaccinati, ma non sappiamo le condizioni degli Paesi. Incertezza economica e preoccupazione del contagio, dunque, sono due fattori deterrenti che rischiano di tramutare in un flop l’edizione 2021 della fiera.
Ricordiamo che l’anno scorso Confapi Matera riuscì a ottenere il rinvio della fiera, essendo stati i primi in Italia a sollevare il problema con la nostra Sezione Legno-Arredamento e col presidente di Confapi nazionale, Maurizio Casasco. Abbiamo superato le resistenze di coloro che volevano che la fiera si facesse a tutti i costi ad aprile; ma oggettivamente non c’erano le condizioni – né economiche, né igienico-sanitarie – perché la manifestazione internazionale più importante del settore, con 2.200 espositori provenienti da tutto il mondo, si tenesse con il rischio fondato dell’insuccesso.